Con Saverio, il mio compagno di classe e miglior amico in Italia, andavamo spesso al Lota, un piccolo torrente non lontano dal paese. Un giorno, mentre stavamo esplorando uno spiazzo vicino alla chiusa, Saverio gridó inaspettatamente: "Mió! Una bomba!" e afferró un oggetto che fino a quel momento consideravo un comune sasso.
Era un esplosivo della Seconda Guerra Mondiale, circa tre chili di peso, trenta centimetri di lunghezza e dalla forma un po ' paffuta. Probabilmente si trattava di un proiettile da mortaio. Sul sottile collo c ' erano piccole lamettine come su freccie, mentre sulla parte opposta, in cima a una pancia grassottella, era ben visibile un cerchio rosso – il sensore d ' urto.
Saverio fu talmente affascinato dalla trovata che decise di mettere la bomba in vetrina in camera sua. Trascinammo l ' oggetto per tutto il giorno in mano e sulla bici (col punto rosso appoggiato al fondo di un cestino) saltando le buche nella strada. Quando arrivammo a casa, Saverio fece una corsa in cucina con l ' esplosivo in mano e gridando tutto esaltato: "Mamma! Guarda che ho trovato! Una bomba!". Sua madre ebbe un attacco isterico e ci cacció fuori mentre il padre chiamava i carabinieri.
Arrivarono dopo un ' ora, diedero un ' occhiata alla bomba e ordinando di nasconderla dietro il garage se ne andarono, dicendo che i pompieri sarebbero venuti a portarla via. Non dissero peró che ci avrebbero messo tre settimane. Tre lunghe settimane per Saverio, il quale doveva combattere il desiderio di schiantare la bomba nel campo del nonno. Il seguente intervento dei pompieri consistette nel buttarsi l ' oggetto sul sedile posteriore di una Fiat Uno e portarlo via.
Cazzo di Budha !
OdpovědětVymazat